Di blog e di vita

 

 

Il blog, ovvero dove parlo di me ma anche di voi, del lavoro che svolgo, delle mie follie e di qualche scoperta fatta viaggiando o più semplicemente osservando quello che mi circonda.


In questa modernità dominata dai blogger, chissà se qualcuno ancora se lo chiede: che cos'è un BLOG?

Un blog è un diario personale virtuale, che però, differentemente da quel diario segreto che, quando ero piccola io, si chiudeva con il lucchetto e si nascondeva sotto il letto, qui è pubblico, alla mercé di tutti. Anzi. E' un diario personale che si vuole rendere pubblico. Perché abbiamo tanta voglia di condividere, di far sapere agli altri, (forse a volte anche di pavoneggiarci?!), di provare ad arrivare proprio laggiù dove fisicamente non possiamo, ma le parole sanno arrivare benissimo.

Ecco, quest'ultima è la vera ragione per cui ho deciso di iniziare a scrivere questo blog: mi piace lavorare con le persone in presenza, perché mi sembra che la vera cura non possa esistere senza un tocco gentile (che magari significa semplicemente guardarsi negli occhi) ma, negli ultimi anni, mi ha sorpreso sapere quante persone avevano letto i miei articoli sul Bambino Naturale, quanti avessero imparato a legare la fascia attraverso le mie spiegazioni lente nei tutorial e quanti genitori in tutte le parti d'Italia sono riuscita a raggiungere con i mezzi digitali.

 

Quindi mi devo ricredere.

Nel passato sono stata divoratrice di libri e consumatrice di penne su fogli Quablock (quelli colorati, che si strappavano, ricordate?), non so quante lettere ho scritto nella mia vita. Ora, che le giornate sono assai più dense, tra famiglia e lavoro, fatico sempre di più a scrivere. Eppure è uno degli impegni che vorrei prendere, per me stessa, perché....

  1. so che mi rimane qualcosa di intelligente o stravagante da raccontare (si sa, i folli hanno sempre qualche idea che, se non è troppo visionaria, potrebbe tornare utile un giorno o l'altro),
  2. perché voglio riqualificarmi nel mondo digitale, consapevole che questo è il mondo in cui sono calata, e desidero farlo senza troppe censure, senza dovermi attenere a un tema specifico o senza essere condizionata da qualcuno che legge e pubblica solo quei pensieri affini al mainstream
  3. perché il paesino in cui vivo sa essere limitante, ma so che l'Italia è piena di persone che credono in una nascita rispettata e in una genitorialità consapevole, quindi potrei riuscire a supportare qualcuno anche lassù sui monti o alla punta dello Stivale o persino in qualche isoletta
  4. perché le ultime ricerche dicono che i giovani non sanno più leggere e scrivere e parte della mia lotta personale è proprio quella di non dimenticare o diffondere nuovamente la capacità di comprendere o di sviluppare un testo di senso compiuto.

Insomma lo faccio un po' per me stessa, un po' per gli altri, un po' per l'etere. E spero che qualcuna delle mie parole possa raggiungere chi davvero ha bisogno di una carezza, di sentirsi guardata/o e riconosciuta/o. Perché, forse, sto pensando proprio a te che mi leggi in questo momento.

 

Un sorriso
Nicoletta

 

 

 

 

Riferimenti:

http://lettura.corriere.it/spegnete-sms-e-tablet-i-ragazzi-non-sanno-leggere/
https://www.aranzulla.it/cose-un-blog-987540.html